Progettazione e gestione di una piscina terapeutica per la riabilitazione in acqua

Nella normale progettazione di una piscina terapeutica, privata o pubblica, i parametri di cui deve tener conto il progettista, laddove non ci siano particolari leggi restrittive od ambientali, sono abbastanza ricorrenti:

  1. Calcolo, o scelta, strutture in base alle caratteristiche geometriche della vasca richiesta
  2. Realizzazione degli impianti di filtrazione, ricircolo e depurazione dell’acqua in base alle normative esistenti in materia, anche se in Italia non tutto è ben definito, riscontrando interpretazioni molto diverse da regione e regione e, talvolta, da comune a comune, senza voler arrivare ad alcune ASL,dello stesso comune, con comportamenti diversi le une dalle altre

Quanto sopra, anche molto sinteticamente, permette di affermare che spesso sta nel buon senso del progettista, senza ovviamente prescindere dalle Sue capacità tecniche, arrivare ad un progetto che concretizzi le esigenze del Committente, talvolta riducibili al desiderio di spendere il meno possibile per avere qualcosa di dignitoso che culmina in un buco in terra che, una volta riempito di acqua, risulti impermeabile e non si trasformi in una palude causa un mediocre impianto di ricircolo e trattamento dell’acqua.

Caratteristiche essenziali di una piscina terapeutica

Nel caso di una piscina terapeutica il progettista DEVE, sin dalle fasi iniziali pretendere la collaborazione dei tecnici di riabilitazione,fisioterapisti e quanti altri, per approfondire al massimo quali siano le esigenze degli stessi in base alle patologie da curare, alla eventuale contemporaneità di pazienti in vasca, quali barriere architettoniche non possano assolutamente essere presenti nell’area circostante, quali elementi presenti in vasca siano compatibili con la presenza degli stessi pazienti in acqua, quali debbano essere gli eventuali ausili di accesso in acqua, tipo scivoli o sollevatori sia parziali che totali.

Il progettista dovrà anche scegliere, in base alle richieste ed esigenze del fisioterapista:

  • Rivestimento interno della vasca
  • Sistema di tracimazione dell’acqua
  • Potenzialità dell’impianto di riscaldamento
  • Sistema di trattamento fisico-chimico dell’acqua per assicurare che la stessa sia sempre disinfettata –disinfettante e, soprattutto, non irritante per i pazienti.
  • Il sistema di accesso in vasca
  • Idonee caratteristiche di accessibilità e fruibilità degli ambienti (spogliatoi e vasca)

Un altro parametro interessante per il progettista,da condividere con l’esperto in riabilitazione, è la valutazione delle ore di impiego della vasca ed il luogo di ubicazione della stessa.

E’ inutile prevedere un futuristico impianto di depurazione dell’acqua di vasca, quando gli ambienti limitrofi alla stessa (sala vasca – spogliatoi –servizi igienici – sale di attesa degli accompagnatori dei pazienti con ridotta autosufficienza o capacità motoria ) vengono lasciati nel più squallido abbandono senza una programmazione specifica delle pulizie.

 

Piscina riabilitazione interna

 

Nota Bene: uno stato di reale, ma talvolta anche apparente, insufficienza di ordine e pulizia può dipendere dalla mancanza oggettiva di un impianto di condizionamento e disinfezione ambientale, ma anche da una bassa qualità dei materiali di finitura che possono deteriorarsi rapidamente proprio a causa degli agenti disinfettanti impiegati per le pulizie quotidiane e senza tralasciare i residui dei prodotti chimici impiegati nel trattamento dell’acqua della piscina che si ritrovano, in solido, nella condensa purtroppo sempre presente in un ambiente con vasca, a meno di dotare lo stesso di un impianto di controllo ambientale in tempi reali sia della temperatura che dell’umidità (estremamente costoso, ma,talvolta, sostituibile con soluzioni legate alla capacità del progettista ed alla volontà del gestore dell’impianto di riabilitazione di risolvere i problemi compatibilmente alle esigenze dell’impianto stesso.

Per quanto sopra sarà inutilmente dispendioso realizzare un avanzato impianto di depurazione dell’acqua di vasca senza aver prima provveduto ad un impianto di trattamento dell’acqua di alimentazione vasca a monte dell’impianto di depurazione.

Si deve comunque anche far presente che quest’ultimo problema è abbastanza risolvibile realizzando impianti a ciclo chiuso con trattamento fisico-chimico demineralizzante dell’acqua di ricircolo e similari. Si fa presente che, talvolta, si cerca di superare l’intrinseca complessità legata alla progettazione ed alla costruzione di una piscina terapeutica, almeno da parte della Committenza, con una richiesta, in prima battuta, del tutto generica del livello di spesa ipotizzabile.

E’ questa una scorciatoia quanto mai inaffidabile perché è estremamente difficile dare un ordine di grandezza della cifra in gioco, senza essere prima entrati nel merito di una più precisa definizione relativa alle caratteristiche ed agli ambienti che l’impianto dovrebbe possedere e, da qui, la conferma dell’estrema necessità che il progettista lavori di conserva con il sussidio del tecnico di riabilitazione e del gestore dell’impianto.

Unitamente ai parametri di cui deve tener conto il progettista, ce ne sono alcuni che possono essere presi in considerazione direttamente dal Committente e, qualora alcuni di essi risultino in apparente contrasto con l’eventuale realizzazione della piscina, potranno essere esaminate le possibili soluzioni al problema, diventando nuovamente quest’ultime un compito del progettista.

In dettaglio il Committente dovrà:

  • avere la disponibilità di una sufficiente forza motrice (potenza elettrica )
  • possibilità di scarico dell’acqua di lavaggio (manutenzione ordinari ) e della vasca stessa in toto
  • definire le modalità di impiego a regime dell’impianto sia parziale che nella sua completezza
  • assicurare la disponibilità di personale da adibire alla manutenzione ordinaria
  • assicurare la piena disponibilità dell’ambiente in cui realizzare l’impianto
  • valutare l’entità dell’approvvigionamento idrico ordinario e straordinario (questo può comportare delle limitazioni alla cubatura della vasca eventualmente richiesta a priori)
  • valutare la possibilità di realizzare una vasca/riserva acqua

E’ indispensabile verificare la totale accessibilità alla zona lavori sia da parte del personale che delle attrezzature e macchinari vari.

Nella progettazione della piscina terapeutica, che indubbiamente riveste anche un aspetto finalizzato ad un ricavo economico,il progettista dovrà considerare, unitamente al Committente, i seguenti parametri:

  • costo finale
  • costo di manutenzione
  • capacità ricettiva legata sia alla vasca sia alle zone limitrofe
  • tempi di ammortamento dell’opera

Quanto detto sopra si riferisce a quelle vasche che devono nascere ex-novo nell’ambito di una struttura finalizzata al recupero di soggetti con ridotte capacità motorie o a manufatti di pertinenza ospedaliera, ma non si deve dimenticare quelle vasche “ naturali” alimentate da acque particolari, tipo minerali o termali.

In questo caso il progettista, se interpellato, deve generalmente preoccuparsi di eventuali impianti di ricircolo od al trattamento di singole vasche limitrofe, generalmente ad una unica vasca alimentata in continuo dalla sorgente.In questo caso, essendo già esistente la vasca, il progettista deve interagire, con i professionisti della riabilitazione in relazione alla ottimizzazione degli ambiti (vasca,spogliatoi,ecc.) in relazione alle accessibilità e fruibilità).

Un breve cenno può essere fatto relativamente alle vasche destinate al fitness.

Questi manufatti possono essere fatti rientrare nella categoria piscine destinate ad uso vario.

Non ci sono particolari problemi che necessariamente coinvolgano il fisioterapista contemporaneamente al progettista, ma è comunque sempre opportuno che a quest’ultimo vengano forniti gli estremi di impiego della vasca che, generalmente, sono analoghi a quelli richiesti dalle vasche per l’insegnamento del nuoto.

A conclusione di questa modesta rassegna riguardante i principali criteri da seguire in fase di progettazione della piscina terapeutica, si fa presente che, laddove la realizzazione sia stata fatta a regola d’arte, la manutenzione ordinaria della vasca, con riferimento all’acqua presente nella stessa, sarà ridotta al minimo al punto di non dover richiedere una costante presenza di personale altamente specializzato, ma solamente del personale addestrato a rilevare i dati forniti da semplicissime analisi giornaliere dell’acqua ed alla lettura dei dati riportati dalle apparecchiature di controllo previste ed installate nel locale macchine o dove il progettista abbia ritenuto più opportuno.

 

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