Riabilitazione dopo intervento ernia discale, effettuata in acqua.riabilitazione dopo intervento ernia discale

I benefici della riabilitazione in acqua, dopo un intervento chirurgico di ernia discale, sono: meno dolore, meno sedute. 

Il presente studio descrive la riabilitazione, dopo intervento ernia discale, su di una paziente che presentava una netta verticalizzazione del tratto lombare della colonna e dolore da lombosciatalgia a sinistra.

Il recente intervento chirurgico era consistito nell’asportazione di due ernie discali: L4 – L5 e L5 – S1.

La paziente inoltre riferiva vita sedentaria (di professione impiegata) e da dieci anni usava lo scooter per gli spostamenti. Dopo il controllo ortopedico post-operatorio aveva avuto molte indicazioni sulla riabilitazione dopo intervento ernia discale, che avrebbe dovuto seguire.

In primis la Fisioterapia, nelle versioni classiche di terapia manuale, posturale, strumentale ecc.

Ma la passione per l’acqua e per il nuoto le fece scegliere di fare Idrokinesiterapia; spesso è più la confidenza con l’acqua che spinge i pazienti a fare idrokinesiterapia. Ma non è necessario saper nuotare!

Le sedute di idrokinesiterapia effettuate sulla base del Metodo A.S.P. (Approccio Sequenziale e Propedeutico) sono state effettuate con la frequenza di due sedute a settimana della durata di un’ora.

La temperatura dell’acqua è stata di 33 gradi.

Dalla prima alla quarta seduta il lavoro è sempre cominciato con una sequenza che tecnicamente chiamiamo “assetto con le gambe sul bordo vasca”.

Primo esercizio di riabilitazione, dopo intervento ernia discale

Ponendo un tubo galleggiante sotto la colonna lombare e lavorando correggendo la respirazione, il fisioterapista chiede di eseguire movimenti semplici sollevando le braccia verso l’alto (così si favorisce la mobilizzazione della colonna dorsale) o sopra la testa (favorisce la mobilizzazione della colonna lombare).

La sequenza dell’esercizio terapeutico è stata eseguita ritmicamente con serie stabilite dal Fisioterapista. La paziente successivamente camminava con l’acqua all’altezza del petto per verificare se c’era stato miglioramento sul dolore lombare.

Secondo esercizio di riabilitazione

Il secondo esercizio terapeutico per la riabilitazione dopo intervento ernia discale,  era eseguito in accosciata da ferma su uno step con una tavoletta sotto i glutei (tipo squot).

L’esecuzione lenta con il ritmo respiratorio favoriva la mobilizzazione della colonna lombare, molto importante considerando che la paziente non si muoveva più regolarmente già da molto tempo prima dell’intervento. Inoltre era presente ancora la paura del dolore lombare e della sciatalgia nel compiere i movimenti, quindi l’esercizio ha avuto anche una componente psicologica importante.

Le manovre di mobilizzazione sono state maggiormente enfatizzate con una tecnica chiamata “scivolamento sinusoidale” effettuate dal fisioterapista sulla paziente, dando la sensazione piacevole di essere “coccolati”, quindi una manovra molto rilassante.

Modificando la manovra con un parziale affondamento (ostacolato da un ausilio sotto le ginocchia) si favoriva la mobilizzazione globale della colonna.

Risolvere la sciatalgia

Per il problema della sciatalgia si procedeva nel seguente modo:

stretching dei polpacci con una sequenza eseguita in piedi con l’acqua al torace e con le indicazioni date dal fisioterapista (il maggior fastidio era a livello del polpaccio)

– Sempre con il Metodo A.S.P (quindi esercizi in progressione mirati a migliorare il dolore o la mobilità in modo crescente) veniva proposta la “Finta seduta”, ovvero: appoggiati di spalle al bordo vasca con le braccia aperte, si richiede la rotazione con apertura del lato del dolore.

Dopo la quarta seduta, la paziente riferiva un notevole miglioramento, quindi si è passati ad esercizi più “impegnativi”.

L’alternanza del cammino era fondamentale tra un esercizio terapeutico e l’altro, per tornare alla normalità.

Lo Stretching dei muscoli posteriori della gamba guidati dal fisioterapista e le tante varianti per mobilizzare la colonna e adattate alla paziente, rendevano più consapevole la paziente dei propri miglioramenti.

Migliorata molto la situazione (sparita la sciatalgia anche se con  lieve affaticamento dopo lunga stazione eretta), le ultime sedute hanno mantenuto per metà tempo gli esercizi già proposti in precedenza, ma si è dovuto lavorare anche per riarmonizzare il cammino rendendolo più ritmico.

In pratica il problema della colonna era ancora condizionato dal tipo di cammino perseguito da molto tempo prima dell’intervento chirurgico e dal dolore della lombosciatalgia.

Verso le ultime sedute l’attività natatoria consigliata è stata la rana (per mobilizzare la colonna in lordosi) senza esagerare con l’uso degli arti inferiori, stile libero di fondo, dorso con ausilio sotto il cavo popliteo (così si riesce a mobilizzazione bene la colonna lombare).

La paziente dopo la dodicesima seduta di riabilitazione, dopo intervento ernia discale, sentendosi normale è tornata a dedicarsi a tutte le attività della sua vita quotidiana, con il consiglio di limitare la sedentarietà.

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